Midsommar di Ari Aster | Folk horror e fiaba psichedelica
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Midsommar di Ari Aster | Folk horror e fiaba psichedelica

Midsommar di Ari Aster | Folk horror e fiaba psichedelica

Postato il 15 Novembre, 2025

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138'
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“Come trasformi un folk horror in una fiaba?” Questa è la domanda a cui Ari Aster vuole rispondere con il suo secondo film Midsommar – Il villaggio dei dannati, uscito solo un anno dopo il soprannaturale horror Hereditary – Le radici del male con cui ha debuttato sul grande schermo. Questa volta la trama ruota attorno a Dani (Florence Pugh), la futura principessa di Aster che, distrutta da un’orribile tragedia familiare, accompagna Christian (Jack Reynor), il suo fidanzato emotivamente distaccato, in un viaggio verso la Svezia rurale per le festività di mezza estate. Da qui in poi, la storia si evolve rapidamente in una confusione psichedelica che mescola horror, fiaba e dramma, il tutto ambientato sotto il bagliore spietato del sole di mezzanotte.

Ispirazioni e riferimenti cinematografici di Ari Aster

Il film richiama immediatamente The Wicker Man (1973) di Robin Hardy per la sua aderenza alle regole del folk horror, incorporando la logica e le strutture di una gamma di generi differenti. Aster, cinefilo autoproclamato, cita ispirazioni che vanno da Dogville di Lars von Trier agli autori svedesi Ingmar Bergman e Roy Andersson, fino a Modern Romance di Albert Brooks per il tema della rottura.

Un lato oscuro portato alla luce: luce, colore e psichedelia in Midsommar

Midsommar riprende lo stesso topic, una relazione in crisi, e lo innalza al livello di melodramma, creando una storia lirica, quasi apocalittica, colma di ansie, moralità mutevole e desideri contorti. Ma al contrario di molte storie che trattano i lati “oscuri” della natura umana che, ovviamente, sono ambientate nell’oscurità, Midsommar le porta alla luce coraggiosamente attraverso una cinematografia high key e dai colori saturati, ispirata da film quali Scarpette Rosse di Powell e Pressburger e Il colore del melograno di Paradžanov.

Riti, sacrifici e psichedelia: la fiaba horror di Midsommar

La bellezza seducente delle immagini altera lentamente la percezione di buono e malvagio nello spettatore, portando alla fine una sinfonia di suicidi rituali, sesso di gruppo allucinogeno e sacrifici umani in un crescendo che sembra stranamente catartico.

Quando Ari Aster ha parlato di “fiaba”, chiaramente non si riferiva a quelle Disney.

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