Duccio di Buoninsegna, Madonna con Bambino lensini e

Duccio di Buoninsegna e l’Età d’Oro di Siena | Dalla Maestà alla National Gallery

Duccio di Buoninsegna e l’Età d’Oro di Siena | Dalla Maestà alla National Gallery

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Duccio di Buoninsegna, Madonna con Bambino lensini e

In epoca medievale, Siena è uno dei luoghi più importanti d’Europa. Quella che oggi è una città di modesta grandezza, allora era un crocevia di persone, merci, idee e influenze culturali. A partire dalla fine del Duecento fino alla metà del Trecento, Siena vive il suo periodo di massimo splendore. Il pittore Duccio di Buoninsegna è tra i protagonisti indiscussi di questo momento.

I segni di questo illustre passato sono tutt’ora visibili in città e continuano a parlare a noi contemporanei. La mostra Siena: The Rise of Painting (fino al 22 giugno 2025 alla National Gallery di Londra) vuole proprio celebrare questa età d’oro della città toscana.

A dare slancio all’ascesa di Siena e a portarla sino al punto di massimo splendore hanno contribuito vari fattori. Tra di essi, la posizione geografica, sulla Via Francigena, e il suo sistema politico, retto dal Governo dei Nove.
Il cosiddetto ‘periodo dei Nove’ segna anche un’epoca di grande fioritura artistica e culturale. L’arte diventa uno strumento di propaganda e autocelebrazione. Vengono commissionate numerose opere, come pale d’altare, cicli narrativi e oggetti destinati alla devozione personale. Si afferma la Scuola Senese, in cui le influenze bizantine e le novità del gotico francese danno vita a uno stile destinato a fare scuola.

Artisti come Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti sono i protagonisti di questa stagione artistica. Creando, infatti, alcuni dei capolavori più importanti del XIV secolo. Le imprese architettoniche di Palazzo Pubblico del Duomo diventano emblema del gotico in Italia.

Capostipite di questa stagione radiosa della pittura senese è Duccio di Buoninsegna. Le prime testimonianze su di lui datano al 1278 e documentano la sua attività per il Comune di Siena. Al tempo del Governo dei Nove, risale la sua opera più celebre: la Maestà.

In epoca medievale, Siena è uno dei luoghi più importanti d’Europa. Quella che oggi è una città di modesta grandezza, allora era un crocevia di persone, merci, idee e influenze culturali. A partire dalla fine del Duecento fino alla metà del Trecento, Siena vive il suo periodo di massimo splendore. Il pittore Duccio di Buoninsegna è tra i protagonisti indiscussi di questo momento.

I segni di questo illustre passato sono tutt’ora visibili in città e continuano a parlare a noi contemporanei. La mostra Siena: The Rise of Painting (fino al 22 giugno 2025 alla National Gallery di Londra) vuole proprio celebrare questa età d’oro della città toscana.

A dare slancio all’ascesa di Siena e a portarla sino al punto di massimo splendore hanno contribuito vari fattori. Tra di essi, la posizione geografica, sulla Via Francigena, e il suo sistema politico, retto dal Governo dei Nove.
Il cosiddetto ‘periodo dei Nove’ segna anche un’epoca di grande fioritura artistica e culturale. L’arte diventa uno strumento di propaganda e autocelebrazione. Vengono commissionate numerose opere, come pale d’altare, cicli narrativi e oggetti destinati alla devozione personale. Si afferma la Scuola Senese, in cui le influenze bizantine e le novità del gotico francese danno vita a uno stile destinato a fare scuola.

Artisti come Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti sono i protagonisti di questa stagione artistica. Creando, infatti, alcuni dei capolavori più importanti del XIV secolo. Le imprese architettoniche di Palazzo Pubblico del Duomo diventano emblema del gotico in Italia.

Capostipite di questa stagione radiosa della pittura senese è Duccio di Buoninsegna. Le prime testimonianze su di lui datano al 1278 e documentano la sua attività per il Comune di Siena. Al tempo del Governo dei Nove, risale la sua opera più celebre: la Maestà.

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Stanze
Leaf from a Gradual with historiated initial letter A with a depiction of David raising his soul to God; Italian; 14th century.
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Il Governo dei Nove: un esempio di Buon Governo cittadino

Il periodo del Governo dei Nove (1287-1355) è uno dei più floridi nella storia della Repubblica di Siena. Un esempio fondamentale di 'buon governo' cittadino, in cui politica, cultura e economia sono in equilibrio e si rafforzano tra di loro.

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DUCCIO DI BUONINSEGNA_Cristo y la samaritana, 1310-1311
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La Maestà di Duccio: un’opera che ha segnato un’epoca

Il termine Maestà designa un’immagine della Vergine in trono col Bambino, circondata da angeli e santi. La tavola di Duccio, firmata dall’artista, è tra i più famosi esempi di questo soggetto. L'opera, oltre all'eccezionalità artistica, ha anche un forte valore civico.

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Duccio di Buoninsegna (c.1255 - c.1319) The Temptation of Christ on the Mountain, 1308-1311 tempera on poplar panel (cradled) 17 in. x 18 1/8 in. (43.18 cm x 46.04 cm) Purchased by The Frick Collection, 1927.
03

Duccio di Buoninsegna, Tentazione di Cristo sul monte

Questa tavoletta proviene proprio dall’eccezionale ‘complesso’ della Maestà e raffigura uno dei tre episodi delle tentazioni di Cristo. Per quanto il legame con la tradizione bizantina continui ad essere presente, l'opera testimonia la carica innovativa che la pittura di Duccio dovette avere all'epoca.

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Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino (Madonna Stoclet) New York, Metropolitan Museum of Art.
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Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino (Madonna Stoclet)

Questa straordinaria Madonna col Bambino è precedente alla realizzazione della Maestà, ma è un’opera che mostra altrettanto bene il processo di innovazione di Duccio. Rispetto a una rigida icona bizantina, questa Vergine mostra una tenerezza diversa. È un’immagine più vera.

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Duccio di Buoninsegna, Madonna con Bambino, Buonconvento, Museo d'arte Sacra della Val d'Arbia
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Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino

Non capita spesso di poter vedere le opere nel contesto per cui sono state immaginate. Certamente, è un aspetto che ne arricchisce il significato. Questa Madonna col Bambino è stata realizzata per Buonconvento, piccolo paese in provincia di Siena, dov'è tutt'ora.

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Leaf from a Gradual with historiated initial letter A with a depiction of David raising his soul to God; Italian; 14th century.
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Il Governo dei Nove: un esempio di Buon Governo cittadino

Il periodo del Governo dei Nove (1287-1355) è uno dei più floridi nella storia della Repubblica di Siena. Un esempio fondamentale di 'buon governo' cittadino, in cui politica, cultura e economia sono in equilibrio e si rafforzano tra di loro.

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DUCCIO DI BUONINSEGNA_Cristo y la samaritana, 1310-1311
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La Maestà di Duccio: un’opera che ha segnato un’epoca

Il termine Maestà designa un’immagine della Vergine in trono col Bambino, circondata da angeli e santi. La tavola di Duccio, firmata dall’artista, è tra i più famosi esempi di questo soggetto. L'opera, oltre all'eccezionalità artistica, ha anche un forte valore civico.

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Duccio di Buoninsegna (c.1255 - c.1319) The Temptation of Christ on the Mountain, 1308-1311 tempera on poplar panel (cradled) 17 in. x 18 1/8 in. (43.18 cm x 46.04 cm) Purchased by The Frick Collection, 1927.
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Duccio di Buoninsegna, Tentazione di Cristo sul monte

Questa tavoletta proviene proprio dall’eccezionale ‘complesso’ della Maestà e raffigura uno dei tre episodi delle tentazioni di Cristo. Per quanto il legame con la tradizione bizantina continui ad essere presente, l'opera testimonia la carica innovativa che la pittura di Duccio dovette avere all'epoca.

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Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino (Madonna Stoclet) New York, Metropolitan Museum of Art.
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Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino (Madonna Stoclet)

Questa straordinaria Madonna col Bambino è precedente alla realizzazione della Maestà, ma è un’opera che mostra altrettanto bene il processo di innovazione di Duccio. Rispetto a una rigida icona bizantina, questa Vergine mostra una tenerezza diversa. È un’immagine più vera.

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Duccio di Buoninsegna, Madonna con Bambino, Buonconvento, Museo d'arte Sacra della Val d'Arbia
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Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino

Non capita spesso di poter vedere le opere nel contesto per cui sono state immaginate. Certamente, è un aspetto che ne arricchisce il significato. Questa Madonna col Bambino è stata realizzata per Buonconvento, piccolo paese in provincia di Siena, dov'è tutt'ora.

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Il Governo dei Nove: un esempio di Buon Governo cittadino

Il periodo del Governo dei Nove (1287-1355) è uno dei più floridi nella storia della Repubblica di Siena. Il regime si basa sull’esclusione della nobiltà e sull’elezione di un consiglio composto da nove membri della borghesia mercantile e bancaria. Ogni membro rimane in carica per un periodo di due mesi, garantendo un continuo ricambio ai vertici della città. Questo sistema consente a Siena una partecipazione più ampia e una gestione più dinamica delle sue istituzioni.

I cosiddetti ‘Nove’, oltretutto, sono spesso stati dei mecenati illuminati. Hanno, infatti, commissionato per la città alcune delle opere d’arte più celebri della Scuola Senese. Tra di esse: il ciclo di affreschi Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, la Maestà e il Polittico dei Nove di Simone Martini, le cui parti sono state riunite proprio in occasione della mostra Siena: The Rise of Painting.

Insomma, un esempio fondamentale di ‘buon governo’ cittadino, in cui politica, cultura e economia sono in equilibrio e si rafforzano tra di loro.

 

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Siena crocevia internazionale: una posizione strategica

A dare slancio allo sviluppo commerciale di Siena è la sua posizione lungo la Via Francigena. Antica via di pellegrinaggio, collega Canterbury fino a Gerusalemme e costituisce una delle arterie più importanti della viabilità medievale. Grazie a questa posizione, la città diventa un nodo commerciale di primaria importanza.

Tale centralità si estende anche al settore bancario, il quale si sviluppa in maniera fondamentale per il continuo passaggio di beni, merci, denaro e uomini, diretti o di ritorno, da Roma: questi utilizzano Siena alla stregua di un ultimo avamposto per il consolidamento e protezione dei propri averi e, dunque, per quanto riguarda il loro denaro, come un luogo di sicuro deposito prima di recarsi nello Stato Pontificio.

Questo sviluppo favorisce la crescita urbana e l’avvio di progetti edilizi rilevanti, come il completamento delle mura cittadine, l’ampliamento del Duomo e la costruzione del Palazzo Pubblico, sede del Governo dei Nove. Siena si consolida come centro commerciale e bancario di livello internazionale, attirando investimenti e denaro.

L’ascesa economica di Siena: il primato bancario

Durante il Governo dei Nove, Siena diventa un polo bancario di primaria importanza. Le famiglie senesi come i Bonsignori, i Piccolomini e i Tolomei giocano un ruolo fondamentale nel finanziamento delle grandi monarchie europee, in particolare quelle di Francia e Inghilterra.

Questo potere economico si riflette nella ricchezza della città, nelle sue opere architettoniche e nella sua vita culturale. I profitti derivanti dalle attività bancarie vengono reinvestiti sia in attività interne, come l’artigianato e l’agricoltura, sia in espansioni territoriali, come la conquista di Grosseto e Massa Marittima.

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La Maestà di Duccio: un’opera che ha segnato un’epoca

MATER S(AN)CTA DEI/SIS CAUSA SENIS REQUIEI/SIS DUCIO VITA/TE QUIA PINXIT ITA

Duccio di Buoninsegna

Iniziata nel 1308, venne commissionata dalla Opera del Duomo su impulso del governo dei Nove. Si tratta di un’opera enorme, senza precedenti, destinata all’altare maggiore della Cattedrale. La sua importanza religiosa e civica fu considerata tale da giustificare una cerimonia pubblica di trasporto. Il 9 giugno 1311, la Maestà fu infatti accompagnata da una solenne processione che coinvolse clero, magistrati, musici e cittadini, dalla bottega di Duccio di Buoninsegna fino al Duomo.

Il termine Maestà designa un’immagine della Vergine in trono col Bambino, circondata da angeli e santi. La tavola di Duccio, firmata dall’artista, è tra i più famosi esempi di questo soggetto. L’opera, oltre al pannello principale con la Madonna, era corredata da decine di scene narrative, sia sul verso sia sul retro della tavola. La parte anteriore illustrava episodi della vita della Vergine e dell’infanzia di Gesù, mentre quella posteriore si concentrava sulla passione di Cristo.

 

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Il dipinto celebra la Vergine come Regina del Cielo e al contempo protettrice della città di Siena, fungendo da ponte tra la sfera sacra e quella politica. Il culto mariano era infatti centrale nella spiritualità e nell’identità cittadina. 

Recita, infatti, la scritta sul trono della Vergine: “MATER S(AN)CTA DEI/SIS CAUSA SENIS REQUIEI/SIS DUCIO VITA/TE QUIA PINXIT ITA”. E cioè: “Madre Santa di Dio, sii causa di pace per Siena, sii vita per Duccio, poiché ti ha dipinta così”. L’iscrizione testimonia il valore civico della Maestà di Duccio, emblema della devozione di Siena verso la Vergine. Lo stesso pittore, che sembra conscio dell’eccezionalità della sua opera, le chiede in cambio protezione.

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Duccio di Buoninsegna, Tentazione di Cristo sul monte

Questa tavoletta proviene proprio dall’eccezionale ‘complesso’ della Maestà. In particolare, faceva parte della predella del retro dell’opera, dedicato alla vita e alla passione di Cristo. Attualmente, è esposta a Londra, alla mostra Siena: The Rise of Painting, in occasione della quale sono state riunite diverse parti in origine appartenenti alla Maestà, in seguito disperse. 

L’opera raffigura uno dei tre episodi delle tentazioni di Cristo, ambientato in uno spazio montano stilizzato. Gesù sta scacciando un diavolo antropomorfo dalle ali nere, che lo tenta offrendogli il dominio sui regni del mondo. Osservando la scena, è possibile rendersi conto di come Duccio innovi la tradizione precedente.

 

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Di primo impatto, l’opera può sembrare ancora molto prossima allo stile bizantino. Per quanto il legame con la tradizione continui ad essere presente, i personaggi scandagliano con i loro gesti lo spazio. Anche le città sono rappresentate con un senso spaziale nuovo. La figura del Cristo ha poi una delicatezza espressiva che proviene dall’esempio giottesco. Il suo gesto calmo, contrapposto all’insistenza del diavolo, sottolinea la fermezza del suo animo.

Duccio di Buoninsegna (c.1255 - c.1319) The Temptation of Christ on the Mountain, 1308-1311 tempera on poplar panel (cradled) 17 in. x 18 1/8 in. (43.18 cm x 46.04 cm) Purchased by The Frick Collection, 1927.

Duccio di Buoninsegna (1255 circa - 1319 circa) Tentazione di Cristo sul monte, 1308-1311.

Tempera su tavola
Acquistato dalla Frick Collection, New York, nel 1927.

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Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino (Madonna Stoclet)

Questa straordinaria Madonna col Bambino – anch’essa in mostra – è precedente alla realizzazione della Maestà, ma è un’opera che mostra altrettanto bene il processo di innovazione di Duccio. Rispetto a una rigida icona bizantina, questa Vergine mostra una tenerezza diversa. È un’immagine più vera. La modulazione del panneggio della veste ci fa intuire la presenza del corpo sottostante. La mano destra pare esplorare lo spazio. Per quanto il dipinto sia ancora bizantineggiante, c’è un interesse nuovo per il dato reale. Duccio, in questo momento, sta guardando a ciò che sta avvenendo ad Assisi con Giotto.

Il pittore fiorentino, negli stessi anni, sta infatti sperimentando un nuovo modo di dipingere. Lo studio dello spazio, delle proporzioni, dei movimenti e delle espressioni dei corpi sono elementi centrali della sua ricerca. Ad Assisi, compie una piccola rivoluzione e Duccio si dimostra pronto a captare queste novità.

A dimostrarlo è anche il piccolo parapetto dietro al quale è collocata la Madonna. Quasi fosse un elemento appartenente alla nostra realtà, oltre cui possiamo vedere l’immagine sacra. Insomma, un nuovo modo di collocare i corpi nello spazio.
Il nome Stoclet, con cui l’opera è nota, deriva dal fatto che, prima di arrivare al Metropolitan Museum, è stata nella collezione privata di Adolphe Stoclet a Bruxelles.

Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino (Madonna Stoclet) New York, Metropolitan Museum of Art.
Duccio di Buoninsegna, Madonna and Child (Stoclet Madonna) detail, Metropolitan Museum of Art.
Duccio di Buoninsegna, Madonna and Child (Stoclet Madonna) detail, Metropolitan Museum of Art.
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Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino

Altra opera giovanile di Duccio è questa raffinata Madonna col Bambino, non andata in mostra ma rimasta nel suo contesto originario. Fu in effetti realizzata per la chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Buonconvento, piccolo borgo nei pressi di Siena, nel cui museo è ancora conservata.

Non capita spesso di poter vedere le opere nel contesto per cui sono state immaginate. Certamente, è un aspetto che ne arricchisce il significato. In questo caso, la Madonna col Bambino di Buonconvento ci attesta che Duccio era richiesto non solo a Siena, ma anche dalla Provincia. Un pittore, dunque, la cui fama andava ben oltre le mura della sua città.

Da un punto di vista stilistico, il manto della Vergine presenta ancora le dorature tipiche dello stile bizantino. Tuttavia, accanto a questi elementi più arcaici, compaiono anche in questo caso delle novità. Il corpo del Bambino, ad esempio, è meno rigido e più morbido. L’elegante veste color malva ne attenua i contorni con dolcezza. Le espressioni dei personaggi sono dolci e l’intera composizione mostra una tenerezza insolita.

Quella di Duccio è una pittura che, d’altronde, vuole sondare i sentimenti, fondendo la tradizione bizantina con un nuovo interesse per la realtà, secondo l’esempio giottesco e le novità arrivate da Oltralpe con lo stile gotico.

Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino

Duccio di Buoninsegna, Madonna con Bambino, Buonconvento, Museo d'arte Sacra della Val d'Arbia

Duccio di Buoninsegna, Madonna col Bambino, 1290-1295, Buonconvento, Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia
Image courtesy of Fondazione Musei Senesi