Gabriella garofano e cannella di Jorge Amado | Il romanzo sul tortuoso progresso del Brasile
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Gabriella garofano e cannella di Jorge Amado | Il romanzo sul tortuoso progresso del Brasile

Gabriella garofano e cannella di Jorge Amado | Il romanzo sul tortuoso progresso del Brasile

Postato il 15 Novembre, 2025
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Quando si parla di letteratura sudamericana contemporanea, Jorge Amado non è un nome che spesso viene in mente. Che ciò dipenda dalla sua militanza comunista o dalla difficoltà di collocare le sue opere in schemi predefiniti (Pesquisa FAPESP), questa dimenticanza riguarda una figura che, secondo José Saramago, è riuscita a essere “la voce, il sentimento e la gioia del Brasile”, rappresentando “la complessa eterogeneità, non solo razziale ma anche culturale, della società brasiliana”. Tutte queste sfumature e stratificazioni interpretative si ritrovano in Gabriella garofano e cannella (Gabriela cravo e canela in portoghese), pubblicato nel 1958 e tra i romanzi più amati e tradotti di Amado.

La trama si svolge a Ilhéus, città dove l’autore trascorre la giovinezza. Il romanzo racconta amori, intrighi politici e grandi trasformazioni sociali che segnarono l’età d’oro del commercio del cacao. Grazie a personaggi vivaci e uno stile narrativo fluido, Amado dipinge un ritratto vivido e vibrante del Brasile alle soglie del suo sviluppo economico. In più, riesce a mettere a nudo gli aspetti controversi di un’epoca vissuta in prima persona, così come le disuguaglianze sociali in netto contrasto con il progresso.

Il romanzo è stato adattato per il cinema con Gabriela (1983), interpretato da Marcello Mastroianni e Sônia Braga.

Amore e potere in Gabriella, garofano e cannella

L’anno è il 1925 e Ilhéus, una remota città costiera dello Stato brasiliano di Bahia, attraversa profondi cambiamenti. Piogge senza precedenti hanno reso le piantagioni di cacao dei colonnelli locali un affare estremamente redditizio. Investitori e commercianti accorrono da tutto il Brasile, e sempre più opportunisti cercano di arricchirsi. Tra loro c’è Nacib Saad, proprietario del Bar Vesuvio e immigrato siriano. Il suo sogno? Guadagnare abbastanza denaro per acquistare un terreno e fondare la propria fazenda.

Nel frattempo, però, deve affrontare un problema più urgente: la sua cuoca si è improvvisamente licenziata, lasciando la cucina del bar senza nessuno ai fornelli. Per salvare l’attività, Nacib, disperato, assume Gabriella. È una giovane donna emigrata dall’estrema povertà del Sertão, la regione desertica del nord-est, in cerca di lavoro. Inaspettatamente, si rivela la migliore cuoca della città. I suoi piatti, uniti alla sua bellezza travolgente, rendono il Bar Vesuvio il punto d’incontro più frequentato di Ilhéus. Con il suo profumo di garofano e il sorriso color cannella, Gabriella riceve continue lusinghe da tutta la città. Successivamente diventa l’amante e poi la moglie di Nacib. Ma mentre la ragazza lotta per conciliare il proprio spirito libero con i vincoli del matrimonio e dell’alta società, una parte di Ilhéus rifiuta i cambiamenti economici e sociali che la città sta attraversando.

Ilhéus e il boom del cacao | Il cammino del Brasile verso la modernità

L’opera di Jorge Amado si inserisce pienamente nella tradizione letteraria del realismo magico latinoamericano. Così come Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez o La casa degli spiriti di Isabel Allende, Gabriella garofano e cannella racconta la storia di una comunità per rappresentare il destino di un intero Paese. In effetti, la storia d’amore tra Gabriella e Nacib, come dichiara l’autore stesso nel prologo, è soprattutto un espediente narrativo. Amado vuole descrivere l’evoluzione di una piccola città e il processo che condusse il Brasile dal colonialismo alla modernità. La parola “progresso” è una presenza costante nel romanzo, diventando una forza inarrestabile che promette di condurre la città verso un futuro prospero:

Giorno dopo giorno, la città perdeva l’aspetto di un accampamento militare che l’aveva contraddistinta ai tempi della conquista della terra. […] La città risplendeva di ogni genere di vetrine, i negozi e i magazzini si moltiplicavano […] e poi bar, caffè, night club, cinema, collegi e istituti.

Jorge Amado, Gabriella garofano e cannella

Tuttavia, non tutti sono felici del nuovo volto di Ilhéus. I fazendeiros più conservatori, guidati da Ramiro Bastos, vedono l’emancipazione femminile e l’ascesa di una nuova classe dirigente come una minaccia diretta alla loro autorità, consolidata decenni prima con le armi. L’incarnazione delle loro paure è il giovane esportatore di cacao Mundinho Falcão. È il rampollo di una potente famiglia di Rio de Janeiro, deciso a espandere il porto della città per aumentarne il traffico commerciale e liberarla dal controllo oppressivo dei latifondisti. Mentre due fazioni si contrappongono, il bar di Nacib diventa il centro del dibattito politico e del pettegolezzo quotidiano, un punto d’osservazione privilegiato da cui il lettore assiste al racconto corale di Amado.

Questo conflitto si presta a molteplici letture – agricoltura contro commercio, cittadini contro contadini – ma, alla fine, riconduce al modello archetipico dello scontro generazionale, in cui la vecchia guardia resiste al cambiamento e invidia l’energia e l’intraprendenza dei giovani.

Donne, libertà e desiderio nel Brasile di Amado

Come in altre opere di Jorge Amado, tra cui Dona Flor e i suoi due mariti (1966), la condizione femminile è un tema centrale del romanzo. L’opera si apre con l’omicidio di una donna adultera per mano del marito e le pagine del libro sono popolate da figure femminili. Ogni donna rappresenta un volto del progresso verso l’emancipazione e l’uguaglianza di genere, anche se ostacolato da tradizioni radicate e difficili da sradicare.

C’è Malvina, una delle poche ragazze istruite di Ilhéus, che rifiuta il destino di lavori domestici e sottomissione imposto dal padre. Vuole diventare medico, “vivere pienamente, liberamente, come il mare sconfinato”, senza alcun uomo accanto. C’è Glória, costretta alla prostituzione e mantenuta dal geloso colonnello Coriolano Ribeiro, che la tiene rinchiusa in casa a osservare la vita scorrere dalla finestra. Ci sono donne come Ciquinha e Sinhazinha che, per una legge non scritta, pagano con la vita i tradimenti dei loro mariti. Altre come le zitelle Dos Reis, sempre pronte a diffondere pettegolezzi su presunte infedeltà.

In questo contesto variegato, Gabriella emerge come un personaggio ambiguo. Simile a Bocca di Rosa, la figura immaginaria dell’omonima canzone di Fabrizio De André, fa l’amore solo per il piacere di farlo. Ama ballare, ridere e flirtare con i giovani del bar, godendo delle loro lusinghe senza mai cedere del tutto. Tra le discriminazioni ereditate dal passato e la nascente coscienza di genere, Gabriella è simbolo di libertà pura e vitalità indomabile — qualità che, in un certo senso, incarnano l’identità brasiliana.

Progresso e disuguaglianza: il sogno incompiuto del Brasile moderno

Nonostante risalga agli anni CinquantaGabriella garofano e cannella resta un’opera di grande attualità, grazie alla lucida riflessione su temi chiave della società brasiliana contemporanea. Amado sembra, tra le righe, insinuare un dubbio sul reale sviluppo del suo Paese. Nei dialoghi tra gli abitanti di Ilhéus, il progresso appare come un percorso lineare e irreversibile, sostenuto dal fiorente commercio del cacao e dalle innovazioni provenienti dalla capitale. Tuttavia, denaro e feste danzanti non bastano a cancellare un passato di conflitti armati e discriminazioni sistemiche. L’autore mostra come il Brasile non riesca a compiere un vero passo avanti, a raggiungere una piena modernità o industrializzazione, né a colmare le disuguaglianze di classe.

La difficoltà di liberarsi davvero dall’eredità del passato è evidente anche nelle dinamiche di genere. Diverse fonti pubbliche, come il Ministero brasiliano per le Donne (la cui stessa esistenza è significativa), riportano un numero crescente di episodi di violenza contro le donne in tutto il Paese. Sia nell’epoca narrata nel romanzo sia oggi, la dipendenza economica contribuisce in modo decisivo ad ampliare il divario di genere.

In definitiva, l’idea di progresso che Amado propone in Gabriella garofano e cannella è complessa e tutt’altro che scontata. È un invito a interrogarsi sul cammino che il Brasile doveva, e deve ancora, intraprendere.

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