Metal Gear Solid 3: Snake Eater, la recensione | Hideo Kojima al meglio
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Metal Gear Solid 3: Snake Eater, la recensione | Hideo Kojima al meglio

Metal Gear Solid 3: Snake Eater, la recensione | Hideo Kojima al meglio

Postato il 29 Luglio, 2025

Lead Composer

Harry Gregson-Williams, Norihiko Hibino
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Metal Gear Solid 3: Snake Eater è una serie molto acclamata. Sviluppata e pubblicata da Konami Studios, è stata rilasciata per PlayStation 2 nel 2004. Il gioco è ambientato nei primi anni ’60 durante la Guerra Fredda. Protagonista Naked Snake (conosciuto dopo come Big Boss), impegnato in una missione stealth ad alto rischio nel profondo della giungla. Obiettivo, prevenire che una rivoluzionaria arma nucleare, la Shagohod, finisca nelle mani sbagliate.

Hideo Kojima, il genio dietro l’intero franchise di Metal Gear, è uno dei più celebri video game designer. Noto per le sue narrazioni fuori dalle righe, offre una nuova, intricata esperienza con l’uscita del terzo capitolo della saga di MGS. Il gioco è ricco di colpi di scena, svolte e personaggi iconici. Alcuni, come il giovane Ocelot, sono sorprendentemente divertenti. La storia può in qualche occasione sembrare eccessivamente complessa e difficile da seguire. Ma la profondità emotiva delle battaglie morali di Naked Snake diventa evidente nel corso del suo viaggio.

Un classico nel genere dei giochi stealth

I giochi stealth sfidano i giocatori a pensare in modo strategico, evitare di essere individuati e usare l’ambiente a proprio vantaggio. Queste avventure spesso ruotano intorno a spie, ladri e assassini. Spicca nella serie Metal Gear Solid la storia cinematografica e il gameplay innovativo. Inoltre, il gioco è reso realistico da sistemi dinamici di mimetizzazione, combattimenti ravvicinati ed elementi di sopravvivenza. Questo rende l’esperienza più personalizzabile. Infatti, i giocatori possono scegliere di massimizzare lo stealth e giocare in ogni scenario.

MGS3 Enhanced Edition: Menu Screen
MGS3: Snake Eater Menu Screen © Konami 2004

La sfida col boss ha luogo in una location unica, disegnata appositamente per essere complementare alle abilitĂ  e al tema dei rispettivi nemici. Per esempio, una delle battaglie piĂą famose nella storia del gaming si estende su tre grandi aree della giungla, in cui un cecchino esperto pedina pazientemente Snake. Questo costringe i giocatori a un intenso gioco del gatto e del topo che mette alla prova le loro abilitĂ .

Storie di eroi ignorati

I giochi di Hideo Kojima hanno sempre un messaggio sottostante. Nonostante il protagonista principale sia un soldato, MGS ha un punto di vista contrario alla guerra. Per portare a termine la sua missione, Snake deve affrontare il suo antico mentore e uno dei suoi unici veri amici: il Boss, una soldatessa leggendaria. Marchiata come traditrice del suo Paese, Boss getta l’ombra del dubbio su tutto ciò in cui Snake crede. Il confine fra amico e nemico si fa sempre piĂą sfumato con il progredire della missione.

La storia sfida le convinzioni morali di Snake, obbligandolo a confrontarsi col peso delle sue azioni. Una delle scene più inquietanti è la battaglia del fiume. Qui Snake deve affrontare gli spettri di tutti i nemici che ha ucciso. Un momento decisivo che rafforza il messaggio contro la guerra.

MGS3 Enhanced Edition: Final Boss
MGS3: Snake Eater -Master Collection Version © Konami 2023

Verso la fine del gioco, il Boss svela che lei non è mai stata davvero una traditrice. In un altruistico atto di sacrificio, ha accettato di assumere il ruolo di cattiva per preservare la pace. Lo ha fatto sapendo che sarebbe stata ricordata più facilmente nella storia come traditrice che come eroina. Questa rivelazione getta le basi per una delle più emozionanti e tese battaglie finali nella storia del gaming – creata a livello cinematografico per sottolineare il sacrificio di coloro che salvano il mondo dalle ombre.

Grafica retrò o estetica senza tempo?

Il gioco è stato inizialmente rilasciato per PlayStation 2 nel 2004 con una grafica che oggi risulta datata. Tuttavia, grazie all’eccellente luminosità, agli effetti di bloom, alla nebbia e ad altre tecniche visive, Snake Eater è invecchiato bene. Mantiene, infatti, un’atmosfera profondamente immersiva.

Il gioco è stato premiato per la sua attenzione ai dettagli, specialmente delle sequenze nella giungla. Gli animali e i colpi che si sparano fanno muovere i fili d’erba, rendendo la caccia e i combattimenti piĂą realistici. La cosiddetta “estetica da PlayStation 2” è tornata popolare sulla scena indie. Giochi famosi, come Lethal Company, usano shaders e filtri avanzati per ottenere uno stile visivo simile, attraverso l’asset low-poly. Ma il vero punto di forza di Kojima è sempre stato l’approccio cinematografico alla narrazione, elevando l’esperienza al di lĂ  della mera fedeltĂ  grafica.

Design del suono immersivo in Metal Gear Solid 3

La colonna sonora cattura perfettamente il tono del gioco, mescolando composizioni epiche e malinconiche, che valorizzano ogni scena. Uno dei momenti più memorabili è la “sequenza della scala”. Qui Snake si arrampica, per circa tre minuti, su quella che sembra essere una scala infinita, accompagnato soltanto dalla musica di sottofondo. Questa scena è ingannevolmente semplice ma profondamente innovativa, perché rompe con le aspettative convenzionali del game design. Kojima dà al giocatore il tempo di pensare, rilassarsi e godersi l’esperienza. Rallentare il gameplay sembra un controsenso, eppure l’ultimo gioco di Kojima, Death Stranding, continua su questo approccio. La musica si fonde con i momenti di silenzio, come nel popolarissimo gioco Minecraft.

Anche il doppiaggio è un fattore che ha reso MGS così iconico. David Hayter ha doppiato molte versioni di Snake, e Kiefer Sutherland ha recentemente preso il suo posto. Il doppiaggio è molto teatrale, come l’intero stile della saga. Lo stile di Hideo Kojima unisce volutamente elementi assurdi o grotteschi a una riflessione seria su temi sociali.

Metal Gear Solid: Delta

Anche senza finali multipli, Snake Eater offre una grande rigiocabilità, grazie a una narrazione ramificata, varie opzioni di gioco e piccole differenze in alcune scene. I giocatori possono scegliere diversi stili: più centrati sullo stealth o più aggressivi. Si può completare il gioco senza uccidere nessuno, cambiando così la scena del fiume menzionata prima. Per chi inizia oggi il gioco, c’è un avvertimento importante: i controlli del 2004 possono essere frustranti e i movimenti non così fluidi.

E qui entra in gioco Metal Gear Solid: Delta, con una breve premessa. Il rapporto fra Konami e Hideo Kojima si è man mano deteriorato, fino alla separazione nel 2015. Le conseguenze sono diventate evidenti a seguito di un annuncio di P.T., un progetto molto atteso che dovrebbe essere il prossimo capitolo della serie Silent Hill, sviluppata in collaborazione con Guillermo del Toro. Konami ha cancellato il progetto e ha rimosso il nome di Kojima dai ringraziamenti del futuro Metal Gear Solid.

Tuttavia, questa disputa non è stata la fine per il franchise di Metal Gear. Molti progetti sono stati rilasciati da allora. Inoltre, durante il PlayStation Showcase del 2023, Konami ha ufficialmente annunciato Metal Gear Solid: Delta – un remake completo di Metal Gear Solid 3: Snake Eater. Il gioco verrĂ  rilasciato nell’agosto del 2025 e sarĂ  caratterizzato da una grafica moderna, controlli aggiornati e modalitĂ  di gioco aggiuntive.

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