Dal Trono di Spade a House of the Dragon | Due serie, due modi di raccontare il potere
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Dal Trono di Spade a House of the Dragon | Due serie, due modi di raccontare il potere

Dal Trono di Spade a House of the Dragon | Due serie, due modi di raccontare il potere

Postato il 13 Settembre, 2025

Seasons

2

Runtime

54'-68'
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172 anni prima della nascita di Daenerys Targaryen, l’invincibile casata dei draghi (House of the Dragon) governa sui Sette Regni. Hanno diversi draghi adulti e nessuno può affrontare il loro potere. L’unica cosa che può distruggerli è la loro stessa dinastia. E quando accade, gli storici la chiamano “la Danza dei Draghi”

Prodotta dalla HBO, House of the Dragon è il prequel del Trono di Spade, basata sul libro Fuoco e Sangue di George R.R. Martin. Dopo la prima serie del franchise delle Cronache del ghiaccio e del Fuoco, la HBO ha tentato più volte di eguagliarne il successo, ma solo il suo prequel sembra essere vicino all’obiettivo. Il primo episodio è andato in onda il 21 agosto 2022 e, con oltre 10 milioni di spettatori nel primo giorno, è il più grande successo nella storia della HBO.

Lo show ha ricevuto un grande supporto dal pubblico e dalla critica, nonostante alcune critiche sull’ellissi e la sua cupa cinematografia. Ha ottenuto molte nomination, ha vinto tre BAFTA, il Golden Globe Award per Miglio Serie Televisiva e un Emmy Award per i costumi. Il cast è stato anche premiato in generale per l’alto livello nell’interpretazione.

Il canto del cigno in House of the Dragon

Il re Viserys Targaryen (Paddy Cosidine) è un uomo tranquillo, gentile e onesto: un ottimo governatore in tempi di pace. Non ha ancora eredi maschi, ma solo una ribelle cavalcatrice di draghi come figlia, Rhaenyra (Milly Alcock/Emma D’Arcy). Tuttavia, è fiducioso del fatto che sua moglie Aemma (Sian Brooke) darà alla luce un figlio sano. Ma qualcosa va storto e, nonostante i tentativi dei maestri, sia la madre che il figlio muoiono durante il parto.

L’unico possibile erede maschio del re è suo fratello, il principe Daemon (Matt Smith). Lui è un grande condottiero e guerriero, ma ha il sangue impulsivo dei draghi. Così, Viserys opta per Raenyra, nonostante sia una donna con una natura più forte della sua. Raenyra è convinta che sarà regina, ma all’improvviso il re si risposa con la giovane Alicent (Emily Carey/Olivia Cooke), figlia del primo consigliere del re (Rhys Ifans), che dà in breve tempo alla luce due eredi maschi. La loro nascita riapre silenziosamente la contesa per il trono di spade: fratello contro fratello, sangue contro sangue. Fino alla fine della potente dinastia.

Una faida familiare in sella ai draghi

Fin dal primo episodio, gli elementi fantasy in House of the Dragon, in confronto al Trono di Spade, hanno molto più spazio. Infatti, nel Trono di Spade i draghi, i giganti, gli Estranei e i non morti appartengono a leggende del passato e sono considerati fiabe. Il vero ingresso nel mondo fantastico è segnato dall’evento miracoloso della schiusa delle uova di Daenerys. Nel prequel, i draghi fanno parte della vita di tutti i giorni. I membri della casata ricevono un uovo quando nascono, e li cavalcano come destrieri. Per l’intera popolazione è normale vederli sorvolare la città per raggiungere la Fossa dei Draghi.

Eppure, in House of the Dragon le creature immaginarie sono molto più che elementi fantasy, incarnandone il tema principale. L’elemento fantastico è molto più di un semplice contesto: i draghi sono il simbolo distintivo di Casa Targaryen, rappresentano la sua temperanza e, soprattutto, il loro potere. Hanno permesso alla famiglia di salire al trono (anch’esso simbolo del potere supremo) e garantire il governo all’intera dinastia. Ma è proprio il potere (e il peso che porta con sé) il punto cruciale della narrazione. Così come avviene in House of Cards e nel Trono di Spade, il focus non è sui personaggi e su cosa succede loro (anche quando muoiono): il vero protagonista è lo scontro per il potere.

un drago che vola in House of the Dragon
Courtesy of Warner Bros’s media centre

La lotta per il diritto di ereditare la corona, che inizia con missive e accordi matrimoniali, si evolve presto in una faida sempre più sanguinosa. La storia svela la saga della famiglia reale, qualcosa come The Crown in un mondo fantastico. Ma è anche una storia di manipolazione, tradimenti e lussuria. Temi che immediatamente richiamano le tragedie shakespeariane come l’Amleto o Riccardo III. Le debolezze umane restano quindi sotto i riflettori, rendendo un fantasy storico estremamente attuale.

Da saggio storico ad avventura epica

Il romanzo Fuoco e Sangue è scritto come se fosse un saggio storico, con uno stile neutro e freddo. Gli eventi sono ricostruiti dopo la guerra e il narratore sa come finirà la storia. La serie TV, invece, si traduce in un’avventura epica che si sviluppa seguendo la storia giorno per giorno. Il coinvolgimento per il pubblico è grande, anche se questi conosce già l’esito della guerra. Gli sceneggiatori si sono basati sulla fonte letteraria e hanno aggiunto dialoghi, azioni e scene ricche di pathos.

La serie ricomprende un lungo periodo di tempo, con salti temporali ed ellissi per concentrarsi sugli eventi principali. Per questo motivo è stato necessario fare un recast per alcuni personaggi. Rhaenyra e Alicent sono solo ragazze nel primo episodio, ma affrontano la guerra come donne adulte.

House of the Dragon
Courtesy of Warner Bros Media Centre

Un altro elemento che sottolinea la distanza col Trono di Spade è la predominanza di scene al chiuso. Questa è una caratteristica piuttosto comune in show come How I Met Your Mother o Friends, che ambientano le loro stagioni in specifici luoghi. È meno comune nelle storie di avventura, che sono spesso ricche di azione e di movimenti. Gli epici campi di battaglia e le lande desolate lasciano spazio a stanze private, sale di castelli e tavoli del consiglio. Pertanto, alcuni eventi secondari sono ricostruiti o mostrati solo parzialmente. Questa scelta riflette lo stile del romanzo, sottolineando la prospettiva unica e il fatto che anche nella fonte letteraria alcuni fatti sono solo riferiti.

L’abbondanza di dialoghi lunghi e brillanti compensa questa leggera mancanza di azione. È anche un punto in comune con commedie come Curb Your Enthusiasm, ma crea anche un collegamento con altre come La Fantastica Signora Maisel. Allo stesso modo di Mindhunter, in cui si indaga sui crimini dei serial killer senza scontri o inseguimenti ma creando un’atmosfera tesa solo con le visite in carcere e le conversazioni, anche House of the Dragon preferisce brillanti sfide verbali a quelle fisiche. Lo show alimenta i conflitti con conversazioni accattivanti, bilanciando discorsi ufficiali con conversazioni private.

Diversi percorsi per lo stesso trono

Il debutto del Trono di Spade nel 2011 ha segnato un punto di svolta nella storia delle serie televisive. HBO era già nota per alcune produzioni coraggiose, ma niente aveva mai raggiunto quel livello. La morte di uno dei personaggi più amati alla fine della prima stagione era un messaggio chiaro: aspettatevi l’inaspettato. Nessuno è al sicuro. Nessuno poteva immaginare una simile quantità di morti violente, sesso esplicito (e incestuoso) e una totale assenza di azione da parte dei personaggi “buoni”.

House of the dragon
Courtesy of Warner Bros’s media centre

Il prequel svolge la stessa funzione di punto di rottura nel panorama televisivo. La crudezza e la brutalità sono amplificate con l’obiettivo principale di sconvolgere il pubblico. Il primo episodio (con lo scioccante taglio cesareo) stabilisce uno schema che cresce con lo sviluppo della trama. Eppure, nessuna scena spietata appare esagerata o ingiustificata e quindi fastidiosa. Allo stesso tempo, si è scelto di abbandonare parte del percorso tracciato dal Trono di Spade. Se lo si paragona ad un altro prequel contemporaneo come Gli anelli del Potere, che ha l’obiettivo di ricreare lo stesso stile estetico e narrativo del Signore degli Anelli, House of the Dragon sceglie di essere autonomo. Nonostante condivida col suo predecessore alcuni temi, adotta delle strategie narrative e un tono completamente nuovi.

Lo spettacolo inoltre condivide una domanda fondamentale: chi si deve sedere sul Trono di Spade? Nel Trono di spade la battaglia è fra differenti casate: affrontano molte battaglie interne, ma alla fine sono unite per un obiettivo comune. Nel prequel nessuno compete con la casata del Fuoco e del Sangue. Anche i legami di sangue spariscono di fronte alla prospettiva di perdere il potere. Quindi, nessuna manovra è troppo crudele e nessuna vendetta è esagerata nella faida familiare. Nessuno può mai pensare di sconfiggere un Targaryen, ad eccezione di coloro che condividono il loro stesso sangue e fuoco.

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