Underworld di Don DeLillo | La doppia storia dell’America postbellica
Underworld di Don DeLillo presenta tutte le caratteristiche del Grande Romanzo Americano. La lunghezza, la dimensione epica, la complessità dei temi e l’intreccio con la storia degli Stati Uniti lo rendono uno dei capisaldi della narrativa postmoderna. Come L’arcobaleno della gravità di Thomas Pynchon (anche se meno sperimentale nel linguaggio e nei contenuti), Underworld costruisce una rappresentazione quasi antropologica del cinquantennio compreso tra la Guerra Fredda e gli anni Novanta.
Don DeLillo riesce in questa impresa con grande finezza. Colora la sua scrittura con riferimenti diretti al linguaggio cinematografico (in particolare all’opera di Sergej Ejzenštejn) e alla storia dell’arte. La descrizione de Il trionfo della Morte di Pieter Bruegel costituisce una perfetta mise en abyme del romanzo stesso.
In risonanza con la quotidianità
Underworld intreccia citazioni, personaggi reali e di finzione e un numero impressionante di riferimenti. Non perde mai il legame con le problematiche contemporanee. Si pensi, per esempio, alla gestione dei rifiuti o alla ripetizione frenetica e artificiosa delle registrazioni su videocassetta, che richiama la “qualità irreale” della realtà stessa, come accade anche in Infinite Jest di David Foster Wallace.
In Underworld, il lettore trova la Storia, quella con la “S” maiuscola, fatta di grandi eventi e personalità significative. Ma scopre anche la storia con la “s” minuscola, quella che risuona nella dimensione quotidiana e familiare. Ed è il linguaggio il mezzo attraverso cui si esprime questa doppia concezione della storia: lo strumento che ci permette di immaginare e vedere oltre la versione ufficiale.
Il potere evocativo della parole in DeLillo
Per DeLillo, la parola possiede un enorme potere evocativo; il suo scalpello espressionista scava nel passato. È un atto di rimodellamento, che restituisce, infine, il mistero e la bellezza delle centinaia di esperienze individuali sullo sfondo dell’America del dopoguerra.
Con Underworld, Don Delillo conferma il suo ruolo di osservatore lucido e visionario della società americana. Il romanzo indaga il legame tra memoria, identità e linguaggio, mostrando come la letteratura possa raccontare la complessità del mondo contemporaneo.
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