Ozzy Osbourne e il tributo ai Beatles | Ispirazioni e eredità del Re del Metal

Postato il 09 Ottobre, 2025

L’oscurità, che conosceva bene, è arrivata puntuale, ma John Michael Osbourne, alias Ozzy Osbourne, la stava aspettando e se n’è andato in pace. Il re dell’heavy metal è morto all’età di 76 anni, il 22 luglio 2025: ha vissuto al limite, tra droga, alcol, carcere, un’anima dannata, consumata e fragile. Nel 2020 gli viene diagnosticato il morbo di Parkinson e la sua morte arriva prematuramente. A dare la notizia è stata la famiglia con un commosso comunicato: la moglie Sharon, insieme ai figli Jack, Kelly, Aimee e Louis, è rimasta accanto a Ozzy fino alla fine.

I Black Sabbath e la carriera da solista

Con Ozzy Osbourne se ne è andato un pezzo di storia della musica heavy. Personalità controversa e maledetta, dentro e fuori dal palco, si è guadagnato il soprannome di Prince of Darkness (Principe delle Tenebre). È considerato il padrino dell’heavy metal, titolo che condivide con il chitarrista Tony Iommi, cofondatore dei Black Sabbath, insieme al bassista Geezer Butler e al batterista Bill Ward. Un quartetto di leggende, insieme dal 1968 al 1979, anno in cui Ozzy viene licenziato. Un decennio di hard rock entrato nella leggenda.

Successivamente, Osbourne ha intrapreso la carriera da solista, ma il legame con la sua band non si è mai davvero spezzato.

I primi di luglio 2025, a Birmingham, nello stadio di Villa Park (casa dell’Aston Villa, la squadra di calcio per cui Ozzy tifava, la stessa amata dal principe William) si è tenuto un concerto d’addio per il re dell’heavy metal. Alla reunion con i Black Sabbath era presente tutto il mondo del metal: le figure più importanti del genere sono accorse per rendere omaggio al padrino che ne ha fatto la storia.

Il maestro sorprende migliaia di fan con un ingresso memorabile: è seduto su un cupo trono nero. I 190 milioni di dollari incassati sono stati devoluti in beneficenza alle associazioni per il Parkinson e al reparto pediatrico dell’ospedale di Birmingham.

Con i Black Sabbath (ufficialmente sciolti nel 2017) ha venduto 50 milioni di dischi e altrettanti con i suoi progetti solisti. Nel 2024 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame.

Il legame e il tributo ai Beatles

Immagina di andare a letto oggi e che il mondo sia in bianco e nero. Poi, ti svegli e tutto è a colori.
Con queste parole Osbourne ha descritto l’effetto che ha avuto su di lui ascoltare per la prima volta un grande successo dei Beatles. La musica dei Fab Four è riuscita a portare colore nella vita in bianco e nero del Signore delle Tenebre. Ascoltando She Loves You, il quattordicenne Ozzy capì che il suo destino era la musica. “Non so cosa sia successo, ma Bang è nata così. È stato incredibile“, racconta Osbourne.

Nonostante i litigi con la famiglia, soprattutto con il padre, che considerava i Beatles una cattiva influenza per i giovani, il giovane John Michael sceglie la strada della musica. Il desiderio di seguire le orme di John Lennon è così forte che, a 14 anni, Ozzy inizia a suonare. Il resto è storia.

La leggenda del pipistrello

Lui stesso lo definisce il suo epitaffio: “Sarò ricordato per sempre come quello che ha morso la testa a un pipistrello“, dice Ozzy Osbourne, dopo aver realizzato cosa fosse realmente successo sul palco nell’Iowa, negli Stati Uniti. Durante un concerto del suo tour, a fine gennaio 1982, Ozzy morde la testa di un pipistrello. All’epoca non esistevano né i social né i cellulari, ma le radio raccontano la scena che segnerà per sempre la sanguinosa carriera del Principe delle Tenebre.

L’artista spiega di aver pensato che l’animale fosse un pupazzo: “Ho iniziato a sbatterlo perché pensavo fosse finto. È stato uno shock anche per me, quando, a causa della troppa forza, la testa si è staccata.
Il gesto, molto criticato dagli animalisti, è comunque entrato nella storia.

Come Ozzy ha influenzato la musica

È per la sua musica che Osbourne viene ricordato con affetto e rispetto dai colleghi. L’elenco è lungo e include alcuni dei più grandi nomi della scena mondiale, che gli hanno reso omaggio e riconosciuto l’influenza che la sua “arte oscura” ha esercitato su mondi musicali anche molto diversi.

Brian May, storico chitarrista dei Queen, sempre al fianco di Freddie Mercury, ha dichiarato: “L’ho incontrato a Birmingham per il suo tributo. Al mondo mancheranno la sua presenza unica e il suo talento senza paura.”

Commovente anche il ricordo del leader dei Megadeth, Dave Mustaine: “Caro Ozzy, mi mancherai. Grazie per tutto ciò che hai fatto per noi.”

Nikki Sixx dei Mötley Crüe ha condiviso un aneddoto personale: “Ozzy ha aiutato una piccola band che voleva solo fare musica, dandoci una possibilità.”

Gli Aerosmith hanno espresso le loro condoglianze con parole sentite: “Una voce che ha cambiato la musica per sempre. Ha ridefinito cosa significa essere heavy. L’ha fatto con il cuore, con quello spirito selvaggio che solo lui possedeva.”

Tutti gli artisti sottolineano la simpatia e l’eredità del frontman dei Black Sabbath. Per molti, la sua musica è stata l’inizio di una nuova avventura, che ha influenzato testi, voce e suono della chitarra. Per Elton John, l’amico Ozzy è una divinità: “Riposa in pace, nel pantheon del Rock.

Record correlati