Il racconto dell'ancella | Perché l'opera di Margaret Atwood non è un romanzo distopico
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Il racconto dell'ancella | Perché l'opera di Margaret Atwood non è un romanzo distopico

Il racconto dell'ancella | Perché l'opera di Margaret Atwood non è un romanzo distopico

Postato il 27 Settembre, 2025

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Nolite te bastardes carborundorum è il grido alla rivolta contenuto ne “Il racconto dell’ancella”, capolavoro della scrittrice Margaret Atwood da 8 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Impossibili da tradurre fedelmente nonostante suonino latine, queste parole sono frutto dell’inventiva della scrittrice e significano “Non lasciare che i bastardi ti schiaccino”.

Pubblicato nel 1985, il romanzo cerca una risposta alla domanda: se negli Stati Uniti ci fosse una svolta autoritaria, che tipo di totalitarismo nascerebbe? La scrittrice canadese esclude che questo possa avvenire, ma la sua opera più simbolica specula su questa ipotesi.

A chi chiede se si tratti di un romanzo femminista, risponde che un libro non è mai un simbolo politico: il suo, infatti, vuole essere uno studio sul comportamento delle persone all’interno di un regime totalitario. Tuttavia, la protagonista de Il racconto dell’ancella, Offred, è diventata un emblema della lotta al patriarcato. La storia è stata adattata in un film, un’opera teatrale, un balletto e una serie TV di successo: tutte prove che i fatti raccontati da Atwood sono attuali anche 40 anni dopo l’uscita.

Nel frattempo l’autrice ha pubblicato oltre quaranta opere tra libri, saggi e poesie. Con L’assassino cieco (2000) ha vinto il Booker Prize e il Giller Prize in Canada, e grazie a L’altra Grace il Premio Mondello in Italia. Nel 2019 è poi uscito il sequel de Il racconto dell’ancella, I testamenti, raccontato da alcuni dei personaggi conosciuti nel primo libro.

Il Racconto dell’Ancella: da dove arriva l’idea?

In un futuro ipotetico dove guerre e contaminazioni chimiche impediscono alla popolazione di riprodursi, un colpo di stato istituisce la Repubblica di Gilead, di stampo patriarcale e basata sulla teonomia. Il governo elimina gli oppositori e costringe le donne ancora fertili, le Ancelle, a procreare eredi per gli uomini della classe dirigente, i Comandanti. Offred, il cui nome deriva da “Of Fred=di Fred”, ossia la casa a cui appartiene, è la donna che racconta la storia descrivendo la sua vita. Grazie ai flashback poi, i lettori riescono a ricostruire ciò che è avvenuto prima della Repubblica di Gilead.

Inizialmente, quando Atwood immagina questo soggetto narrativo lo reputa troppo bizzarro e decide di dedicarsi ad altro. Ben presto però si rende conto che non ci sarebbe riuscita finché non avesse dato una chance alla sua idea originaria. Coglie l’occasione quando nota che alcuni degli avvenimenti che aveva immaginato si stanno concretizzando. “Non inserirei nulla che l’umanità non abbia già sperimentato in qualche epoca o luogo, né elementi per i quali non esista già una tecnologia”, ha spiegato in un’intervista al Guardian.

Il racconto dell’ancella non è un romanzo distopico

Anche se i critici amano inserire Il racconto dell’ancella nel filone del romanzo distopico, l’autrice preferisce definirlo un’opera di narrativa speculativa, prendendo le distanze dalla fantascienza. Quest’ultima, infatti, è considerata puro intrattenimento, mentre Atwood vuole radicare la sua storia nella realtà. Nella sua opera non inventa niente; anzi: attinge dagli studi conseguiti ad Harvard sui Puritani dell’America coloniale, soprattutto per quanto riguarda gli elementi religiosi. Come una scienziata, formula ipotesi e cerca risposte.

Inoltre, la storia è dedicata a Mary Webster, una donna vissuta nel diciassettesimo secolo in New England, accusata di stregoneria dai Puritani. Atwood voleva scrivere di lei, ma non trovando abbastanza materiale ha condensato i risultati delle sue ricerche ne Il racconto dell’ancella.

Il romanzo è stato spesso paragonato a 1984 di George Orwell, dal momento che entrambi trattano la crudezza dei governi totalitari. Tuttavia, se in 1984 l’autore non fa mai menzione del nome del nemico, definito Grande Fratello, e questo non ha una personalità, ne Il racconto dell’ancella è subito chiaro di chi si tratta. E per le donne è spesso una persona a loro vicina.

Al contrario del romanzo di Orwell, Atwood sostiene che Il racconto dell’ancella custodisce un messaggio positivo, portato avanti dalla protagonista Offred che lotta per cambiare le cose. Si tratta quindi di un messaggio di speranza, basato sulla certezza dell’esistenza di una via di fuga.

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