Sanremo 2026 e la tradizione italiana: molto è stato rispettato ma sono diversi i colpi di scena e le novità del Festival della canzone italiana – appuntamento dal 24 al 28 febbraio al teatro Ariston. Sulla grande attesa per i cantanti in gara fino all’annuncio in stile Rai, è un copione già scritto. Così il direttore artistico e conduttore, Carlo Conti, ha svelato la lista dei 30 big e una serie di rifiuti che hanno acceso il dibattito, soprattutto sui social, tra fan e critici.
L’annuncio ufficiale di Carlo Conti
L’attesa è dunque finita. Oggi, domenica 30 novembre 2025, Conti ha ufficializzato al Tg1 i nomi dei trenta cantanti in gara che saliranno sul palco dell’Ariston. E qui la prima novità: annuncio posticipato di una settimana rispetto alle previsioni per via della morte di Ornella Vanoni. Un lutto che la scorsa settimana ha toccato il mondo della musica italiana e non solo i fan dell’artista. Non è l’unica variazione rispetto al programma prestabilito; anche le date di Sanremo 2026 hanno subito uno slittamento.
L’evento è stato spostato alla fine di febbraio perché nelle prime settimane del mese, dal 6 al 22 febbraio, si svolgeranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Due giorni dopo, invece, il via alla 76ª edizione del festival di Sanremo. Cinque serate di musica e gran finale al sabato sera con il nome del vincitore.
La lista dei 30 cantanti in gara
Una decisione non facile per il direttore artistico Carlo Conti. Ha raccontato di aver ricevuto circa 300 tracce e per questo motivo – altra novità – si è deciso di modificare il regolamento. A Sanremo 2026 si passa a 30 artisti in gara: 26 big in gara, insieme con quattro giovani proposte. Esordi e grandi ritorni: c’è di tutto. Ma soprattutto uno spazio importante per la produzione di musica italiana. Ecco l’elenco degli artisti in gara:
Tommaso Paradiso
Chiello
Serena Brancale
Fulminacci
Ditonellapiaga
Fedez e Marco Masini
Leo Gassmann
Sayf
Arisa
Tredici Pietro
Sal Da Vinci
Samurai jay
Malika Ayane
Luchè
Raf
Bambole di pezza
Ermal Meta
Nayt
Elettra Lamborghini
Michele Bravi
J-Ax
Enrico Nigiotti
Maria Antonietta e Colombre
Francesco Renga
Mara Sattei
LDA e Aka 7even
Dargen D’Amico
Levante
Eddie Brock
Patty Pravo
Chi ha detto no a Sanremo 2026
Come detto, una scelta non facile: selezionare trenta artisti in un mare di tracce proposte. Tra i colpi di scena ci sono stati diversi rifiuti eccellenti. Ognuno con motivazioni diverse. Nonostante gli album usciti di recente e presenti nelle varie classifiche musicali, hanno detto di no al Festival. Tra le indiscrezioni sui nomi ci sono Tiziano Ferro, Ernia, Carmen Consoli. Ma non è tutto: la lista si allunga con Emma, Tananai e Noemi. Anche il giovane Alfa ha detto “no, grazie”. Tra le trattative non andate in porto ci sono anche quelle con Coez, Angelina Mango, Madame ed Elisa
Strategie degli artisti? Quanto conta il peso dei manager? Mosse delle case discografiche? Il dibattito è apertissimo. A Sanremo, da anni ormai, tra artisti delusi e quelli che non lo prendono in considerazione, la disputa è vibrante. Il tema è che la musica è poco al centro rispetto allo show. Soprattutto i giovani come Anna, Irama, Teuda, solo per citarne alcuni, prediligono i concerti piuttosto che l’apparizione a Sanremo. Il termometro è il live, il conforto del pubblico che non lascia mai solo l’artista. E ancora, nell’acceso confronto, ci si chiede: ma un eventuale passo falso, una stonatura, una canzone non classificata bene possono davvero compromettere il valore di un cantante? I live negli stadi con le date già fissate?
Diversamente il capitolo degli “esclusi” con in testa i Jalisse. Il duo da anni prova a rientrare e grida al complotto. Fanno parte dell’esclusione tra gli altri Fred de Palma, Carl Brave, Anna Tatangelo e Alex Britti.
Sanremo sì o no? Al pubblico l’ardua sentenza
Alla fine, conta sempre e solo il giudizio del pubblico, che indica il gradimento delle canzoni tra successi e fallimenti. Lo scorso anno a Sanremo ha vinto Olly, nonostante i malumori di molti, per i quali Giorgia avrebbe meritato di più.
All’Ariston è andata in un modo, nelle classifiche invece la risposta è stata un’altra. La vincitrice Balorda Nostalgia è andata bene; i fan di Olly hanno spinto tanto. Ma la qualità, la completezza musicale e lo spessore di Giorgia con La cura per me hanno lasciato il segno, come confermano i passaggi in radio.
Se il brano è vincente, Sanremo può essere una deviazione, ma non un ostacolo. Il peso è più per l’ego dell’artista, per l’inevitabile tensione che genera una settimana a ritmi folli e pressioni intense. La musica è un’altra cosa. È scritto nella storia: come molti pezzi bocciati al Festival sono poi diventati iconici ed hanno fatto meglio di chi aveva vinto. Sanremo sì o no? La questione resta aperta e appassionante.