Il 3 giugno 2017 Alex Honnold è diventato il primo a scalare El Capitán senza imbragature. Gli ci sono volute 3 ore e 56 minuti. Il film sulla sua impresa, Free Solo, ha vinto l’Oscar al miglior documentario nel 2019.

L’arrampicata è un’attività estrema, una sfida alla natura e alla forza umana, che conserva in sé qualcosa di ancestrale e selvaggio: una scalata, un desiderio di raggiungere gli dèi. Gli scalatori solitamente si arrampicano sulle pareti rocciose seguendo un percorso a più tappe chiamate tiri di corda. Si scala un tiro e si sistemano le corde affinché garantiscano sicurezza per il successivo. La lunghezza del singolo tiro varia tra 6 e 49 metri e, per grandi distanze, si posizionano ancoraggi (punti di fissaggio intermedi) per ridurre l’entità di un’eventuale caduta. Questa operazione può salvare la vita.

Persino con corde e ancoraggi fissati, cadere da un’altezza di 10 o 15 metri può essere pericoloso e doloroso. Ma c’è anche uno stile di arrampicata senza l’utilizzo di corde o equipaggiamenti, in cui ci si affida unicamente alle proprie forze e abilità individuali. Questo tipo di arrampicata è chiamato free solo.

El Capitán: il monolite che ossessiona gli scalatori

El Capitán è una grande roccia situata nella zona settentrionale della Yosemite Valley. Un monolite granitico di 914 metri, la Mecca degli scalatori. Ci sono numerosi percorsi da seguire per raggiungere la cima, ma nessuno era mai stato scalato in free solo. Fino all’arrivo di Alex Honnold.

Un ragazzo snello, estremamente talentuoso e timido, il cui cervello è stato sottoposto a dei test solo per scoprire che l’attivazione della sua amigdala (regione del cervello che si attiva in risposta alla paura) è praticamente nulla.

Alex Honnold e la preparazione di una scalata senza corde

Nel 2014 Alex ha risalito in 2 ore in free solo El Sendero Luminoso (7b+, 500m), in Messico, Heaven (7c) e Cosmic Debris (8a) a Yosemite (qui una lista di gradi di difficoltà in arrampicata che dà un’idea della sfida). Ma El Capitán era qualcosa di irraggiungibile. Nessuno aveva mai compiuto questa impresa. 914 metri di parete rocciosa scoscesa dove un passo falso può fare la differenza tra la vita e la morte.

La preparazione è stata maniacale, una vera e propria ossessione per Alex, che ha coinvolto alcuni dei migliori arrampicatori e registi sportivi del mondo, come Tommy Caldwell e Jimmy Chin, per aiutarlo a raggiungere l’obiettivo. La preoccupazione principale è stata assicurarsi di non disturbarlo o di non sottoporlo alla minima pressione mentre scalava; una grande responsabilità e questione etica, considerando il fatto che dovevano essere pronti a vedere un amico precipitare.

Il 3 giugno 2017 Alex si è sentito pronto per intraprendere questa avventura. Dopo 3 ore e 56 minuti di salita, ha raggiunto la cima.

Free Solo, il documentario premio Oscar che racconta la paura

La tensione al cardiopalma condivisa tra i compagni scalatori di Alex che stavano assistendo e filmando la sua impresa fa intendere il livello di pressione e di coraggio che quest’ultima ha richiesto.

Free Solo, il docufilm che ha vinto il premio Oscar al miglior documentario nel 2019, mostra il tutto dalla giusta distanza con filmati mozzafiato. Inoltre, racconta l’impresa mostrando la sfera privata di Alex, scalatore incredibile e uomo fuori dagli schemi.